LE ORIGINI DELLA BANDA DI ACQUAVIVA

Poche città d'Italia, dal punto di vista musicale, possono vantare un'origine così antica e una serie così gloriosa di Maestri Direttori di Banda come Acquaviva delle Fonti.
Unitamente a Napoli, Roma, Venezia ecc., Acquaviva fu una delle prime città d'Italia a portare il suo modesto contributo per l'elevazione artistica del popolo attraverso la musica. Fu la nostra Banda, il nostro Concerto Musicale, che verso la fine del l8° secolo divenne uno dei primi concerti d'italia. e pose la musica a diretto contatto con il popolo. Non è da meravigliarsi quindi se si asserisce un primato, forse incontrastato, della nostra Banda, organizzata fin dal 1797, creata come strumento di propaganda contro la dominazione borbonica.
Attraverso le molteplici vicende luttuose, dal 1797 in poi una fulgida teoria di Maestri, quasi tutti di grande talento artistico e di cosciente preparazione, si sono susseguiti da quell'epoca ai nostri giorni.

Il fondatore della Banda Musicale di Acquaviva delle Fonti fu Girolamo Jacobellis, appartenente alla setta dei Carbonari. Eglì appoggiò la generazione che volle la Repubblica Partenopea nel 1799. Maestro della Carboneria, proprietario di ingenti ricchezze. spendendo a profusione, poté creare la banda musicale, che oggi riscuote una così larga ed invidiata fama in tutta Italia e all'estero. Fisicamente era un uomo dall'aspetto gentile con occhi sognanti e la barba alla Mazzini, così come lo raffigura una stampa dell'epoca.
Verso la fine del 18° secolo correvano anni tristi, la reazione borbonica infieriva violenta, le associazioni di qualsivoglia natura erano proibite ma la costituzione di una banda musicale era ritenuto un fatto innocente, apolitico, che distraeva il popolo dalle idee rivoluzionarie. Così nacque la prima banda musicale di Puglia, e forse anche d'Italia, con intenti segretamente patriottici.
La popolazione di Acquaviva si strinse attorno alla sua banda le cui fortune, in seguito, divennero motivo di vanto municipale.
Dal 1797 in poi, fino al 1812, non risulta che la Banda abbia avuto una direzione artistica: si pensa che sia stata affidata al capomusica Samuele Caporusso, maestro e cerimoniere della Carboneria, ed al vice capomusica Giuseppe Festa.
Nell'Archivio di Stato di Bari è conservato un fascicolo datato 6 giugno 1829, con il quale il capo della Provincia dell'epoca riferiva al Governo di Sua Maestà Francesco I, appena salito al trono, sulle bande musicali della Provincia. In quel documento è indicato il 1805 come l'anno di riconoscimento della nostra banda, quando non vi era altra banda in Provincia. I nostri musicanti non indossavano alcuna divisa, perché attendevano l'autorizzazione ed il numero dei suonatori che risultava all'epoca del rapporto era di 21.
Per doveroso omaggio a coloro che probabilmente devono essere considerati i componenti della Banda all'epoca del riconoscimento delle Autorità Borboniche, si trascrivono i nomi senza l'indicazione dello strumento da ciascuno suonato:

  1. Picicci Francesco, caffettiere, di 27 anni
  2. Picicci Vitantonio, sarto, di 22 anni
  3. Colaninno Domenico, ebanista, di 25 anni
  4. Colaninno Eustachio, calzolaio, di 24 anni
  5. Squicciarini Onofrio. fabbro, di 18 anni
  6. Squicciarini Giacinto, fabbro, di 13 anni
  7. Pietroforte Nicola, ebanista, di 18 anni
  8. De Marinis Carlo, sarto, di 16 anni
  9. De Marinis Gaetano, scolaro, di 9 anni
  10. Colaninno Martino, barbiere, di 17 anni
  11. Picicci Innocenzo, scolaro, di 10 anni
  12. Gentile Francesco, calzolaio di 10 anni
  13. Petrellì Giovanni, musicante, di 18 anni
  14. Bonavoglia Francesco, falegname, di 28 anni
  15. Cafuni Eustachio, fabbro, di 14 anni
  16. Perini Domenico, calzolaio, di 15 anni
  17. Battista Giuseppe, calzolaio, di 15 anni
  18. Colangiulo Vito Marino, calzolaio, di 16 anni
  19. Gargano Leonardo, sarto, di 25 anni
  20. Leone Saverio, sarto, di 14 anni
Come si vede, fin dalle origini il glorioso concerto trasse i suoi elementi dal popolo e dagli artigiani. Quei sorprendenti popolani, ricchi di intellegenza e di talento musicale, sorpresa dei tecnici e fortuna dei più famosi complessi bandistici dell'Italia meridionale.

dalla«Storia della Banda Musicale di Acquaviva delle Fonti»


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